La Luce e la vita

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La morte è solo un passaggio ad una vita migliore.

Oltre la Vita

· L’esperienza in punto di morte

· I cambiamenti nella nostra vita

· La posizione della Chiesa

· La posizione della Scienza

· Testimonianze di pre-morte

· Messaggi da Lassù

· L’indicibile splendore

· Il contatto è fattibile

· La preghiera

· Altro che eterno riposo

· Accettiamo il dolore

· Emilio Crispo—Gianni G.– B.Eadie

· Gustavo Rol e la sua vita

Anno 2006-07

In un attimo possiamo perdere tutto …

Impariamo a vivere proponendoci scopi che trascendano la nostra quotidianità e le nostre ricchezze.

                                         Panfilo Gentile

 

Niente è ciò che sembra.

Sicuri che nessuno sia mai tornato indietro?

 

 

“Einstein credeva in Dio, non ne negava l'esistenza. Un giorno che discutevamo proprio di questo, lui alzò una mano, la frappose fra la lampada e il tavolo e mi disse: "Vedi? Quando la materia si manifesta, proietta un'ombra scura, perché è materia. Dio è puro spirito e dunque quando si materializza non può manifestarsi se non attraverso la luce.

La luce non è altro se non l'ombra di Dio“.

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Un raggio di luce cominciò a brillare...

Da secoli, in Occidente, la morte è soggetto di terrore. Non solo ci colpisce dolorosamente strappandoci gli esseri ai quali teniamo di più e minacciando noi stessi nel mezzo dei nostri progetti più cari, ma, con l’incognita che essa nasconde è presaga di terribili minacce che niente può scongiurare.


Così, è spesso descritta con immagini che mettono in risalto la sua natura orrida e implacabile, come nelle danze macabre del Medioevo. E bisogna aggiungere che gli insegnamenti esteriori delle religioni non hanno fatto che aggravare questo clima di paura.


Uomo tra gli uomini, lo stesso Gesù, sulla Croce, avrebbe conosciuto l’angoscia della morte al momento di spirare e si sarebbe sentito abbandonato dal suo Dio (Matteo, 27,46).


Tutto questo, purtroppo, preso alla lettera, fornisce alla morte un’immagine terrificante: colpevolizzate dall’idea del peccato, le masse popolari hanno visto in essa il simbolo stesso del castigo assoluto.


In queste condizioni, l’atteggiamento più corrente nei confronti della morte è il silenzio. Argomento tabù, ci sforziamo di dimenticarla, di non parlarne, viviamo come se non dovesse mai arrivare. E ci tranquillizziamo immaginando i defunti che "dormono l’ultimo sonno."

Però è anche vero che la situazione si è evoluta fin dal XIX secolo, con lo sviluppo dello Spiritismo, e soprattutto nel XX secolo fino ad oggi, con il progresso della scienza.


Le comunicazioni con gli Spiriti, tramite i medium, hanno contribuito a dare l’impressione che l’aldilà sia un soggiorno più luminoso del nostro e che la morte altro non sia che una liberazione benefica.


Oggi, le inchieste condotte da ricercatori scientifici rinomati (come il Dottor Moody e suo figlio, il Dottor Kùbler-Ross e diversi altri) contribuiscono notevolmente a scongiurare la paura della morte.

 

Quando possono descrivere le loro esperienze interiori, le loro visioni, i moribondi non descrivono affatto dei racconti spaventosi.

Alcuni ricercatori americani come Karlis Osis, hanno costatato che il contenuto di quegli esperimenti è, d’altronde comparabile anche tra persone di civiltà diverse.

Gli scampati alla morte, rianimati in extremis, dopo aver cessato di vivere, per un periodo più o meno lungo, riferiscono delle impressioni che non hanno nulla di allarmante: al contrario, la pace che hanno avvertito aveva una forza tale che essi sono ritornati alla vita solo con rimpianto (vedi, a questo proposito "La Vita dopo la Vita" del Dr. Moody e "Nuove ipotesi della Vita dopo la Vita" del Dr. Moody Junior).

 

Da LA VITA OLTRE LA VITA

di G. Bufalo